Arte e Architettura

 

Arte e architettura

 

Arte e architettura Preistorica
Le testimonianze che vi sono nel territorio salentino riguardanti questo periodo storico sono tantissime. dal punto di vista dell'architettura, basta ricordare che è una terra ricchissima di dolmen e menhir, mentre dal punto di vista della manifattura e quindi in qualche modo dell'artigianato, numerosi sono i reperti visibili peraltro nei musei di Maglie, Lecce e in altri centri del Salento. In particolare bisogna ricordare che è idea diffusa quella secondo la quale durante la preistoria, fosse presente in questi territorio una struttura sociale di tipo matriarcale e il culto della fertilità femminile; i manufatti delle veneri di Parabita ne sono una prova tangibile.
Dal punto di vista architettonico e delle costruzioni è opportuno ricordare:

I Dolmen: formato da due o più pietre verticali che sorreggevano una grande pietra piatta poggiata su di esse in modo orizzontale; sicuramente fungeva da sepolcro e/o da luogo sacro di culto. Dolmen in lingua celtica significa letteralmente "Tavola di Pietra" i più importanti del Salento sono sicuramente il dolmen "Li Scusi" a Minervino di Lecce e il dolmen "Placa" a Melendugno;

I Menhir: che vuol dire letteralmente "pietra lunga" sono composti da un unico grande blocco monolitico conficcato verticalmente nel terreno e poteva essere oltre ad un luogo di culto, l'indicazione di una sepoltura. Il Salento è ricco di questa tipologia di monumenti.

 

MUSEO CIVICO DI PALEONTOLOGIA E PALETNOLOGIA “DECIO DE LORENTIIS”
Via Vittorio Emanuele, 113 – 73024 Maglie – Tel. e Fax +39 0836485820
Web: www.maglie.cchnet.it
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MUSEO PROVINCIALE “SIGISMONDO CASTROMEDIANO”
Viale Gallipoli, 28 - 73100 Lecce - Tel. 0832 683503
Web: http://eneaportal.unile.it/...
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MUSEO ARCHEOLOGICO DEI RAGAZZI – MUSEO LABORATORIO DI ARCHEOLOGIA
Via Poli, 5D - 73100 Lecce - Tel. 0832 631164 - Cell. 320 9581398
Web: www.museodeiragazzi.it
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MUSEO CIVICO “EMANUELE BARBA”
Via A. De Pace, 108 – 73014 Gallipoli – Tel. 0833.264224/260283

 

 

Arte e architettura Messapica
Le testimonianze che vi sono nel territorio salentino riguardanti questo periodo storico sono notevoli, soprattutto dal punto di vista dell'architettura. Basta ricordare infatti le Aree Archeologiche più o meno valorizzate (sicuramente su tutte meritano di essere ricordate l'Area Archeologica di Vaste nel comune di Poggiardo ed il Museo Diffuso di Cavallino). Altri centri che conservano resti archeologici di epoca messapica sono: Alezio (Alytia); Ugento (Ozan), Brindisi (Brention o Brentesion), Vereto nei pressi di Patù (Hyretum/Veretum) Otranto (Hodrum o Idruntum), Ceglie Messapica (Kaìlia), Manduria, Mesagne (Mesania), Nardò (Neriton), Oria (Orra), Roca Vecchia (Thuria Sallentina) Muro Leccese ed Egnazia.
Per quanto riguarda le testimonianze di tipo Artistico e Artigianale, basta visitare uno dei numerosi Musei della Civiltà Messapica presenti sul territorio, per visionare e scoprire la ricchezza delle testimonianze artistiche lasciate da questo Popolo.
Vasi, "Trozzelle", recipienti, monete, monili, arredo funebre, tesoretti d'oro di vario tipo ecc.

 

MUSEO PROVINCIALE “SIGISMONDO CASTROMEDIANO”
Viale Gallipoli, 28 - 73100 Lecce - Tel. 0832 683503
Web: http://eneaportal.unile.it/...
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MUSEO CIVICO MESSAPICO
Via Kennedy – c/o Palazzo Tafuri – 73011 Alezio – Tel. 0833.281806/281830
Web: www.comunealezio.le.it/cultura/museo.html

MUSEO DIFFUSO DI CAVALLINO “SIGISMONDO CASTROMEDIANO”
Piazza Fratelli Cervi – 73020 Cavallino – Tel. 0833.4253408333.1224424
Web: www.comune.cavallino.le.it/museo.asp
MUSEO DI BORGO TERRA
Piazza del Popolo – c/o Palazzo del Principe – 73036 Muro Leccese – Tel. 0836.343824
Web: www.museomuro.it
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MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO “SALVATORE ZECCA”
Via della Zecca, 1 – c/o ex Convento dei Francescani- 73059 Ugento – Tel. 0833.555819/343824
Web: www.comune.ugento.le.it/macrofunzioni/html/Museonew.asp
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MUSEO DELLA CIVILTÀ MESSAPICA
Piazza Dante c/o Palazzo Baronale – 73029 Vaste – Tel. 0836.904350
Web: www.poggiardo.com/layout.asp?inc=storia/messapi02.html

 

 

Arte e architettura Romana
Le testimonianze architettoniche di epoca romana presenti sul territorio salentino sono notevoli. Lecce infatti conserva in ottimo stato due monumenti romani ossia l'anfiteatro e il teatro, entrambi nel centro storico della città. L'anfiteatro si trova proprio in P.za San Oronzo, cuore pulsante della città vecchia; sempre in piazza San Oronzo troviamo una delle due colonne terminali della via Appia, che si trovava un tempo nel porto della città di Brindisi. La colonna romana è in ottimo stato di conservazione, dispone di un capitello molto ben decorato e dalla fine del 1600 sorregge la statua bronzea del patrono di Lecce.
Sempre nel centro storico della città ma in posizione più decentrata, si trova il Teatro Romano. Anche questo monumento è ben conservato ma purtroppo poco valorizzato e difficilmente raggiungibile perché male indicato dalla segnaletica turistica.
Il Museo Provinciale Sigismondo Castromediano, conserva inoltre numerosi reperti di epoca Romana come sculture, fregi, vasi ecc...

MUSEO DEL TEATRO ROMANO
Via degli Ammirati - 73100 Lecce - Tel. 0832 246109
Web: www.comune.lecce.it/comunelecce/Territorio/Arte+e+Cultu...
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Arte e architettura Bizantina
Le testimonianze che vi sono nel territorio salentino riguardanti questo periodo storico sono notevoli; basti pensare alle innumerevoli cripte ed ipogei che conservano patrimoni pittorici inestimabili.
I Bizantini sfruttarono il lungo periodo di stallo che si ebbe dopo la guerra greco-gotica intorno al 550 d.c. e misero in atto una conquista socio-culturale senza precedenti in questo territorio, affermando nelle terre sotto il loro dominio la loro lingua, i loro usi e i loro costumi. A questo periodo risalgono le numerose testimonianze storiche presenti sul territorio salentino, tra le quali possiamo ricordare: le cripte bizantine di San Nicola, Sant’Angelo e San Giovanni, situate peraltro nei pressi della più importante chiesa bizantina d'Italia ossia la Basilica di San Pietro, nella città vecchia di Otranto; la Cripta San Salvatore a Giurdignano è sicuramente una tra le più interessanti testimonianze sia dal punto di vista storico e da quello artistico; la Chiesa di S. Marina a Muro Leccese; il Monastero di S. Nicola di Casole a Otranto e il Monastero di San Salvatore a Gallipoli. Otranto quindi è stata sicuramente la città bizantina più importante del Salento ma anche di tutto il Sud Italia.

MUSEO DIOCESANO DI OTRANTO
Piazza Basilica – 73028 Otranto – Tel. 0836.801434
Web: http://www.comune.otranto.le.it/citta_territorio/musei_biblioteche.php
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MUSEO DEGLI AFFRESCHI DELLA CRIPTA DI SANTA MARIA DEGLI ANGELI
Piazza Episcopio – 73037 Poggiardo – Tel. 0836.904350
Web: http://www.poggiardo.com/layout.asp?inc=storia/cripta00.html

 

Arte e architettura Romanica
A differenza di quel che si crede, le testimonianze che vi sono nel territorio salentino riguardanti questo particolare stile architettonico sono diverse ma non tantissime, o meglio non sono così diffuse come nella zona del barese dove lo stile del romanico ha permeato il tessuto artistico locale in modo tale da assumere una vera e propria dimensione ed espressione territoriale denominata Romanico Pugliese.
Tuttavia nel salento vi sono diversi monumenti in stile romanico tra i quali bisogna sicuramente ricordare:
- La Cattedrale di Otranto, la più grande tra tutte le Chiese di Puglia, con i suoi 54 metri di lunghezza e 25 di larghezza, è un complesso monumentale di rara bellezza, dallo stile semplice ma evocativo. All'inerno è conservato un mosaico pavimentale tra i più grandi del mondo realizzato dal monaco Panataleone, sicuramente appartenente al vicino Monastero di Casole, data la complessità dell'opera che riguarda differenti aspetti della cabala e dei codici talmudici che si pensa venissero trascritti per il mondo occidentale proprio inel monastero di Casole.
- La Basilica Orsiniana di Santa Caterina d'Alessandria a Galatina con il suo rosone ed il portale che richiama i fregi sepolcrali di arte romana; oltre che il suo ciclo degli affreschi secondo, per dimensione, solo alla Basilica di San Francesco ad Assisi;
- L'Abbazia di Santa Maria di Cerrate a Squinzano, edificata dai Monaci Basiliani nel XII secolo, presenta tutti gli elementi del romanico; le tre navate interne in passato erano abbellite da stupendi affreschi eseguiti tra il XIII ed il XIV secolo dei quali se ne conservano solo alcune parti; sopratutto un baldacchino del 1269. Il complesso monumentale presenta inoltre un portico con delle colonne finemente scolpite e un pozzo rinascimentale anch'esso finemente decorato. Attualmente Santa Maria di Cerrare ospita il Museo Provinciale delle Tradizioni Popolari;
- Chiesa dei SS. Nicolò e Cataldo a Lecce che è stata rimaneggiata nel tempo con degli elementi decorativi in classico stile del Barocco Leccese;
- Cattedrale di Castro costruita nel 1171 sulle rovine di un tempio greco; essa presenta diversi elementi architettonici dello stile romanico ma si compone di una sola navata terminante in tre absidi. Le continue manutenzioni e rifacimenti che si sono susseguiti nel corso dei secoli, hanno notevolmente alterato la struttura originaria in tipico stile romanico;
- Chiesetta Romanica di Santa Maria d'Aurio a Surbo edificata sicuramente dai monaci bizantini intorno al VII secolo; presenta diversi elementi architettonici dello stile romanico.
- Chiesetta di S. Pietro dei Samari a Gallipoli che presenta oltre a degli elementi architettonici romanici, anche importanti testimonianze bizantine. Questo monumento a causa del suo pessimo stato di conservazione non è al momento fruibile.

 

MUSEO PROVINCIALE “SIGISMONDO CASTROMEDIANO”
Viale Gallipoli, 28 - 73100 Lecce - Tel. 0832 683503
Web: http://eneaportal.unile.it/...
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MUSEO DIOCESANO DI OTRANTO
Piazza Basilica – 73028 Otranto – Tel. 0836.801434
Web: http://www.comune.otranto.le.it/citta_territorio/musei_biblioteche.php
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TESORO DI SANTA CATERINA D’ALESSANDRIA
Parrocchia di Santa Caterina d’ Alessandria – Piazzetta Orsini, 15 – 73013 Galatina –
Tel 0836.558411/568494
Web: http://www.comune.galatina.le.it
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MUSEO PROVINCIALE DELLA TRADIZIONI POPOLARI
SP. Squinzano-Casalabate – Loc. Casalabate – Tel. 0832.361176

 

 

Arte e architettura Militare
Nel 1480, la città di Otranto venne assediata e invasa dai Turchi guidati da Ahmet Pascià, che provocò la distruzione della città e il martirio di 800 otrantini che secondo la tradizione si opposero alla conversione all'Islam. Tutto il territorio salentino subì in questo periodo una serie infinita di attacchi e incursioni saracene che divennero molto frequenti soprattutto durante il XVI secolo.
Per difendere i territori da questi continui attacchi da parte dei saraceni, Carlo V realizzò una rete di difesa della costa molto efficace, facendo costruire una serie di torri di avvistamento e di difesa lungo tutte le Coste del Salento.
Le torri fatte costruire nei punti più alti erano di avvistamento vedetta, e potevano segnalare eventuali avvistamenti di navi nemiche mediante dei segnali luminosi. Tutte queste torri alte infatti erano visibili tra di loro.
Le torri più vicine alla costa erano solitamente di difesa, infatti si presentavano con una struttura più maestosa ed imponente e potevano attaccare eventuali navi nemiche che si avvicinavano all’ingresso dei porti o nelle zone di attracco più comode.
Questa formidabile rete difensiva visibile ancora oggi (si contano infatti più di 80 torri lungo la costa salentina da Torre dell’Ovo a San Cataldo
A Carlo V si deve anche la costruzione della città fortificata di Acaya ed il grandioso castello di Lecce.

 

 

Arte e architettura Barocca
Il Barocco Leccese è così chiamato perché la materia prima utilizzata dagli architetti fu la pietra leccese, ossia una pietra tufacea estratta nelle cave della provincia, in grado di essere scolpita e lavorata finemente e di resistere bene agli agenti atmosferici. Questa forma artistica e architettonica si è sviluppata tra la fine del 1500 e la prima metà del 1700 ed è caratterizzata da sgargianti decorazioni con motivi floreali e putti oltre che figure mitologiche poste ad abbellire le facciate degli edifici.
Gli architetti più importanti che svilupparono questa forma artistica furono Giuseppe Zimbalo (1617-1710) e Giuseppe Cino (1644-1722) Gustavo Zimbalo, Cesare Penna, Mauro Manieri ed Emanuele Manieri.
I palazzi e le numerose costruzioni religiose presenti nel centro storico di Lecce e di altri centri del Salento, sono quindi costruzioni in stile barocco che, influenzato dal plateresco spagnolo, plasmò e modificò l'aspetto della città capoluogo e degli altri centri per circa 2 secoli. Si diede il via quindi alla costruzione di moltissime chiese, conventi e strutture religiose; tutti gli ordini religiosi decisero di costruire una propria chiesa o convento nella città di Lecce ed entrarono spesso in competizione nel realizzare la più sontuosa, favorendo lo sviluppo di diverse scuole locali di scalpellini e scultori abilissimi a realizzare con la pietra leccese facciate, fregi e statue dalle forme e dimensioni più varie.
Data la particolare consistenza della pietra leccese e la sua caratteristica di indurirsi nel corso del tempo stando a contatto con gli agenti atmosferici, riusciamo a godere ancora oggi delle bellissime facciate e monumenti che adornano il centro storico di Lecce.
Questo stile nuovo contagiò anche i signori locali che decisero di fare a gara per abbellire i propri palazzi con motivi floreali, figure e animali mitologici, fregi e stemmi delle proprie famiglie.
Le opere più importanti del Barocco leccese sono la basilica di Santa Croce (1548-1646) che rappresenta sicuramente l'apoteosi e il monumento simbolo di questo stile; L'adiacente Palazzo dei Celestini o Palazzo del Governo; la scenografica Piazza Duomo su cui si affacciano il Duomo e il Seminario Arcivescovile(1694-1709), che conserva nel cortile un pozzo dalla ricca decorazione scultorea con motivi floreali e di frutta, opera di Giuseppe Cino.
Basta comunque passeggiare per il centro storico e scoprire le innumerevoli chiese e palazzi tra cui ricordiamo le chiese di Sant'Irene, del Rosario, Santa Chiara, San Matteo, San Giovanni Battista, Palazzo Adorno...

 

Arte e architettura civile
I centri storici del Salento sono lo specchi della commistione di culture; attraverso la loro visita si comprende quanto questi luoghi abbiano acquisito, in termini artistici ed architettonici; dalle culture del mediterraneo e dell'oriente.
Basti pensare infatti alle case basse, dipinte di bianco e con i tetti piani che convogliano le acque piovane nell'annessa cisterna, come nella vicina Grecia; oppure le case a corte ossia serie di abitazioni raccolte intorno ad un unico cortile che faceva da ingresso a tutte come nella cultura araba. Di seguito l'indicazione degli elementi architettonici dell'architettura civile del salento con una loro descrizione:

- Palazzi Nobiliari e Palazzotti: sono sostanzialmente due tipologie di costruzioni che si differenziano oltre che per la dimensione anche per il fatto che mentre i palazzi hanno due o tre piani, il palazzotto è solitamente costituito da due piani. Sia l'uno sia l'altro dispongono di un grande portone centrale d'ingresso che porta solitamente in una corte interna (nei più grandi un cortile scoperto sul quale si affacciano le stanze dei diversi livelli che funge anche da pozzo luce). I Palazzi nobiliari naturalmente sono facilmente distinguibili dalle dimensioni, dai balconi più addobbati e scolpiti, solitamente traboccanti di gerani colorati; espongono lo stemma della casata o della famiglia sul portale scolpito in pietra leccese; I palazzotti sono più semplici e solitamente privi di stemmi, perchè fatti costruire da famiglie borghesi, sicuramente benestanti ma non nobili.
- Case a Corte: pur presentando alcune analogie con altre tipologie di costruzioni simili in Italia, la Casa a Corte è una peculiarità dell’architettura civile salentina.
Esse sono un insieme di abitazioni di solito con uno o al massimo due ambienti, intorno ad una corte o cortile comune spesso con al centro un pozzo condiviso e un aria adibita all'allevamento degli animali da cortile come polli galline anatre ecc.
Altra caratteristica che contraddistingue le case a corte del Salento è quella di avere come ingresso dalla strada alla corte un arco o portale o più semplicemente un muretto a secco che delimita il cortile con la sua attività dalla strada.
Il cortile è stato per secoli quindi una condizione sociale, infatti i bambini giocavano nel cortile e venivano a contatto con gli altri; Inoltre il cortile o la corte (curte) era spesso utilizzata dalle famiglie come deposito per carri ed attrezzi da lavoro oltre che da granai e ripostigli per conservare il tabacco e i frutti della terra.
- Volte a Stella, a squadro, a Crociera e a Botte: un’altra peculiarità dell’edilizia civile salentina sono le caratteristiche volte che coprono le abitazioni più antiche. Esse sono il frutto di una tecnica costruttiva sviluppatasi ed affinatasi nel corso dei secoli in questo territorio. La funzione di queste volte è quella di sostituire le vecchie tipologie di copertura come le tegole che non rispondevano alle peculiarità ambientali del territorio. La copertura con questo tipo di volte garantisce infatti oltre all'aspetto estetico di grande rilievo, anche un ottimo isolamento termico che consente di avere ambienti caldi ed isolati durante l'inverno e ambienti freschi e asciutti durante il periodo estivo. Altra caratteristica da no sottovalutare era la possibilità con queste coperture di disporre di un'ampia e solida superficie solare da utilizzare per per essiccare fichi pomodori ed altro, oltre che raccogliere le acque piovane durante il periodo invernale facendole confluire nelle annesse cisterne.
Un fattore che ha poi determinato uno sviluppo capillare di questa tipologia di coperture è stato sicuramente la presenza e la duttilità di pietre locali come il tufo di Cutrofiano, il Carparo (madre grazia) e la pietra leccese, che ben si prestavano alla lavorazione e al modellamento di conci da utilizzare ed incastrare al meglio dando come risultato un aspetto scenografico e visivo di grande gusto oltre che di sicura robustezza e stabilità grazie allo speciale studio di scarico dei pesi.
Le differenze tra questi tipi di volte sono quindi le tecniche di chiusura della volta; nello specifico possiamo dire che:
Le Volte a Botte (sicuramente la tipologia più antica) sono molto semplici e usano il sistema di scarico dei pesi della cupola sui due muri laterali (muraje) solitamente molto spessi (oltre 1 mt) per reggere le spinte;
Le Volte a Stella sono le più complesse da realizzare perché giocano su in sistema interconnesso di spinte che si intreccia nella costruzione mattone dopo mattone. A differenza della volta a botte la volta a stella a 4 punti di appoggio e quindi spinta dati dalle colonne posti ai vertici (angoli) dell'ambiente coperto (per intenderci se l'ambiente coperto è un quadrato, le colonne stanno agli angoli). Stella perché la copertura prende la forma di una stella;
Le Volte a Crociera e a Squadro sono le più recenti, infatti risalgono quasi tutte a circa 150 anni. Le prime sono sostanzialmente date dall'intreccio di due volte a botte, mente le seconde si distinguono per avere la punta a coda di rondine. Entrambi hanno lo scarico dei pesi sui quattro muri laterali.
- Il Mignano: è un elemento architettonico tipico dell’edilizia civile e domestica del Salento che si presenta come un palco di pietra sul quale si può camminare e che si affaccia sia sulla corte interna, sia sulla pubblica strada. Il mignano poteva essere poi decorato oltre che con piante e fiori anche con sculture e bassorilievi da parte dei più facoltosi; esso serviva a far prendere parte alle manifestazioni religiose alle donne che in passato non potevano sostare sugli usci e lungo le strade. Esse potevano dunque passeggiare o stando semplicemente sedute sul mignano e partecipare in modo discreto ai riti religiosi e alle processioni funebri. Esso per i giorni di festa veniva addobbato con le lenzuola più belle e i drappi colorati che servivano ad omaggiare il santo patrono in processione .
- Case a Cannizzi: nel Salento erano molto diffusi anche i tetti a cannizzu ossia coperture in travi di legno, con uno strato spesso di canne affiancate ricoperte poi da uno strato di argilla ricoperto a sua volta da tegole (irmici).

Fonte: http://www.itinerarisalento.it